LE PAGINE DEL GIORNALINO 2019-2020
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ATTUALITÀ
La mattina di domenica 9 febbraio, su invito del sindaco di Desenzano, anche qualcuno del nostro Istituto – in rappresentanza di tutti – ha partecipato alla manifestazione per il Giorno del Ricordo.
Fin dalla messa tenutasi in Duomo abbiamo apprezzato la presenza delle altre scuole, di molte associazioni (alcune ben visibili come la Croce Rossa Italiana e la Protezione Civile) e dei Carabinieri, della Polizia, della Guardia di Finanza e di tante realtà locali. Ciò basta a sottolineare l’importanza di questa giornata dedicata al ricordo dei morti nelle foibe, orrore avvenuto in Italia sul finire della Seconda Guerra Mondiale.
Don Gabriele, che ha celebrato la messa, nella predica ha tra l’altro sottolineato un particolare legame di questa memoria con la città di Desenzano in quanto la Caserma della Guardia di Finanza della nostra città è titolata a un prete bresciano (don Gabana) che lavorò con un più noto vescovo mons. Santin: entrambi figure legate alle zone, agli anni e agli orrori delle foibe.
In occasione
del Giorno
del Ricordo
A Desenzano del Garda
Pubblicato lunedì 10 febbraio 2020
Dopo la liturgia in chiesa, i presenti hanno seguito la banda cittadina fino al Monumento ai caduti di tutte le guerre presso i Giardini IV Novembre dove, dopo l’alzabandiera, è stata deposta una corona. Ritornati in piazza Malvezzi, in rappresentanza del sindaco Malinverno, l’assessore Avanzi ha tenuto un discorso sull’importanza di questa giornata: «Essa fu istituita nel 2004 in memoria di tutte quelle persone che, purtroppo, persero la vita in queste cavità naturali sul finire della guerra». Egli ha sottolineato che questo giorno dovrebbe arrivare ad avere la stessa importanza del Giorno della Memoria (27 gennaio) e che è bene venga fatto conoscere ai ragazzi tramite le istituzioni scolastiche. In conclusione, la soprano desenzanese Viviana Dibiase Prati e la banda hanno rispettivamente cantato e suonato il nostro inno nazionale.
Tengo a specificare che ciò che è stato detto sia in chiesa che in piazza, nei vari discorsi, è vero: bisogna impegnarsi affinché con il tempo questa ricorrenza assuma l’importanza che merita e che ha il diritto di avere. L’indifferenza è peggio dell’odio.
Alessia Maiavacca, 4R TUR
L’ultima chiamata: conoscere gli effetti ed impegnarsi per opporsi al cambiamento climatico… anche sul Garda
Il cambiamento climatico
secondo Davide Sigurtà
La società si deve riformulare da zero, noi giovani dobbiamo fare tutto per il bene della Terra
Pubblicato martedì 8 ottobre 2019
Venerdì 27 settembre si è tenuta nel nostro auditorium una conferenza legata al tema del cambiamento climatico (proprio quello per cui gran parte di noi bazoliani è stato assente ed è andato a protestare quel giorno), intitolata: “Il cambiamento climatico anche sul Garda”. Il relatore è stato l’architetto Davide Sigurtà: un esperto in tutela del paesaggio con una particolare attenzione agli effetti del cambiamento climatico in generale e, nello specifico, sul nostro territorio. Ecco l’intervista che lui ci ha rilasciato, dove in breve viene riassunto ciò che ha detto durante la conferenza.
Quali sono le principali cause che possiamo associare al problema del cambiamento climatico?
Le cause sono esclusivamente antropiche, cioè causate dall’uomo. Possiamo discutere che la natura nel corso delle ere geologiche ha subito dei cambiamenti, e questo è stato effettivamente causato da variazioni di concentrazioni di anidride carbonica. Il problema è che questo avveniva in ere geologiche, quindi parliamo di centinaia di migliaia di anni, e questi sono dati reali. Tutto ciò che adesso sta avvenendo, sta accadendo in cento anni, che per la terra è niente. Allora cos’è che è cambiato? È cambiato che in questi cento anni c’è stato l’uomo, quindi la causa principale è solo lui.
Quali provvedimenti dovrà prendere la società in futuro rispetto al cambiamento climatico?
La soluzione è che la società deve riformularsi da zero e cambiare il concetto su cui è costruita. Noi siamo un sistema cosiddetto “capitalistico”: dobbiamo cambiare questo sistema che è fondato su delle leggi fondamentali e che funziona solo se vi è una costante crescita. Esso non può funzionare perché crescita vuol dire continuare a consumare risorse del pianeta, ma le risorse del pianeta sono finite – cioè finibili – o finiranno. Quindi gli stessi fautori del capitalismo, come Stiglitz che è uno dei più grandi teorici del capitalismo, sono arrivati a dire che il problema del surriscaldamento globale è causa del capitalismo stesso, e quindi va cambiato e cambiato nei fondamenti.
Nicola Cima, 3A CAT