Studenti ambasciatori
a New York

Lunedì 8 aprile cinque ragazze, studentesse del Bazoli-Polo, sono partite per New York con un gruppo di circa 300 persone raccolte da un’associazione, chiamata IDA (Italian Diplomatic Academy), che lavora da anni nel campo delle simulazioni e il cui scopo è rendere consapevoli e partecipi noi giovani nelle scelte politiche internazionali.

Il progetto è stato presentato nella nostra scuola lo scorso 11 dicembre e, dopo aver passato un test d’inglese, le ragazze che hanno aderito sono state ammesse nel programma. Tra costoro, anch’io.

Abbiamo seguito lezioni online di 3 ore una volta a settimana fino a un mese dalla partenza. Nello stesso periodo, l’associazione ci chiedeva di impegnarci nelle videolezioni dove si trattavano diversi argomenti, sia in inglese che in italiano, e a versare la rata mensile per pagare il viaggio.

Domenica 17 marzo si è tenuta una simulazione presso la sede di IDA a Verona: 8 ore di immersione in un dibattito in veste di delegati, anticipo di come si sarebbero svolte le giornate nella Grande Mela.

E finalmente è arrivato il giorno tanto atteso, del ritrovo a Malpensa, per andare nell’altro continente. Tutti eravamo davvero impazienti di partire, anche se tra di noi ci conoscevamo poco.

L’organizzazione ci ha suddiviso in tanti gruppi di circa 20 ragazzi. Ogni gruppo è stato affidato ad un “accompagnatore” che è stato con noi noi durante il nostro soggiorno. Il mio e quello delle altre ragazze del Bazoli-Polo si chiamava Simone Bodini e per tutti gli otto giorni del viaggio è stato con noi.

La scansione oraria delle giornate era pressoché la stessa. I primi quattro giorni abbiamo visitato New York, camminando per tanti, tantissimi chilometri. Abbiamo visto posti come il Brooklyn Bridge all’alba, i quartieri di Mahnattan, l’Empire State Building, la Liberty Island, l’High Line e tanto altro.

Il rientro era verso sera e poi, in gruppi più piccoli e non accompagnati, potevamo stare fuori ancora fino a mezzanotte. Gli ultimi tre giorni, invece, si sono svolte le simulazioni vere e proprie per cui ci eravamo preparati e per cui siamo andati a New York: divisi in Commissioni, ognuno di noi rappresentava un Paese.

Le giornate iniziavano con la cerimonia d’apertura nel Palazzo di vetro dell’ONU e le simulazioni si tenevano, poi, nelle sale conferenze dell’hotel dove alloggiavamo. Durante la cerimonia di chiusura, al terzo giorno, ogni ragazzo è stato premiato singolarmente con un attestato di partecipazione che, esibito a scuola in Segreteria, certifica l’attività svolta come PCTO.

E così siamo arrivati a lunedì 15 aprile, ultimo giorno del nostro viaggio. Quel giorno ci sono stati tanti discorsi, tante lacrime, tanti abbracci perché a New York abbiamo imparato a fare i delegati, ma è stata grande l’umanità di tutte le persone che ci sono state vicine quando eravamo lontani da casa (e molti avevano nostalgia): là eravamo diventati 20 ragazzi e un tutor (che è stato con noi per tutto il tempo come una spalla, un amico, un genitore). Alle ore 17.00 il transfer ci ha portato all’aeroporto JFK e la mattina dopo siamo atterrati a Malpensa.

Sono grata a molte persone per questo viaggio e mi piacerebbe brevemente elencarle: i miei genitori, le ragazze che ho conosciuto (e che mi porterò sempre nel cuore), il nostro tutor e tutte le persone che hanno creduto in me e mi hanno sostenuto durante tutto il percorso (che, non nego, ha avuto i suoi momenti difficili: le videolezioni erano pesanti e spesso si sovrapponevano ai miei doveri di studente).

Nonostante le difficoltà che si provano all’inizio ad ambientarsi in una città così grande, raccomanderei a tutti di fare un viaggio di questo genere: oltre ad aver visitato la città ho anche imparato cose utili per la scuola e conosciuto persone umanamente in gamba.

Sara Colombo, 3D AFM