LE PAGINE DEL GIORNALINO 2019-2020
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USCITE, VIAGGI, SCAMBI
Scambi con studenti
di Antibes (Francia)
negli aa.ss. 2016-2017
e 2017-2018
Pubblicato domenica 3 novembre 2019
Ciao a tutti lettori Bazoliani! Mi chiamo Elisa, sto frequentando la 5E SIA e questa è la prima volta che partecipo alla scrittura del giornalino scolastico.
In questo articolo vorrei condividere con voi le mie esperienze, realizzate in due anni successivi, riguardanti lo scambio con gli studenti del liceo Audiberti di una città francese. Per chi non sapesse di cosa si tratta, lo scambio è una vera e propria avventura che permette di viaggiare, non solo dall’Italia all’altro Stato, ma anche negli stati stessi, visitando città che possono offrire la storia e bellezza delle loro opere artistiche, musei oceanografici, chiese e tanto altro. La durata è di circa due settimane, nelle quali in una si ospita il ragazzo/la ragazza francese e nell’altra si viene affidati ad una famiglia, scelta appositamente dagli insegnanti (sia italiani che francesi). Essi provvedono ad abbinare gli studenti in base alle loro caratteristiche, elencate in un foglio che vi verrà dato in caso vogliate partecipare. Per sapere altro, proseguite nella lettura delle prossime righe!
Come anticipato nel titolo, il mio primo scambio è stato in seconda superiore e cioè nel marzo del 2017. Prima sono venuti i ragazzi francesi da noi, dal 15 al 22 marzo e successivamente poi noi siamo andati da loro dal 29 marzo al 5 aprile.
Ad accoglierli al parcheggio delle Piscine di Desenzano eravamo presenti noi studenti partecipanti allo scambio, i nostri genitori ed infine gli insegnanti che si sono occupati di questo progetto. In trepidante attesa del loro arrivo, osservavamo attentamente ogni singolo pullman che passasse in quella zona, fino a quando ad un certo punto ne abbiamo visto transitare uno con un nome francese che poi è entrato nel parcheggio: erano loro! Cercavamo di individuare i visi guardati sui documenti o sui social, ma in realtà non vedevamo quasi niente a causa dei vetri oscurati. Iniziarono a scendere singolarmente e pian piano ogni ragazzo si avvicinò in cerca del proprio corrispondente con il quale presentarsi e poi tornare a casa o, come nel mio caso, a fare un giro al lago, come accoglienza.
La mia prima corrispondente si chiama Lea. In macchina le ho domandato alcune cose, parlando in italiano, per verificare quanto capisse e come sapesse parlare. Giunte a destinazione, abbiamo fatto una passeggiata sul lungolago per mostrarle l’elemento caratteristico della nostra zona. Dopo di che ci siamo dirette a casa, dove si è ambientata subito.
Nella maggior parte dei giorni scolastici successivi, la mattina era la stessa per entrambe: tragitto con il pullman, arrivo a scuola, lezione per me (ad esclusione di una giornata ed una mattinata) e viaggi per lei. La sera invece si passava in famiglia, eccetto una nella quale siamo usciti tutti insieme.
Tranne il primo giorno, nel quale siamo andate con tutti gli altri studenti a Venezia. Lì abbiamo attraversato piazza San Marco e visitato la sua Basilica e visto il Ponte dei Sospiri. Ci siamo spostati con il battello, ma soprattutto a piedi, modo in cui abbiamo potuto visitare buona parte di questa città. Ci è stato lasciato del tempo libero al termine del quale ci sono state consegnate delle mappe per… una caccia al tesoro! Non il massimo per chi non conosce il posto e dopo aver camminato per ore, ma comunque divertente! Ci è voluta la partecipazione e collaborazione di tutti per poter raggiungere e trovare gli insegnanti che si erano “nascosti”.
Il secondo giorno i francesi sono andati a conoscere la provincia che li ospitava: Brescia. Quello dopo invece si sono recati alla “città dell’amore”, la romantica Verona. Il quarto si sono spostati verso il lago, precisamente a Salò e a Gardone, a visitare il Vittoriale. La domenica la si passa in famiglia, dunque si è fatto così con loro. Io, lei e la mia famiglia, siamo stati ospiti dei miei nonni materni, dai quali siamo andati a pranzo.
Due giorni dopo è stato il turno di Sirmione, dove hanno visto tra le varie cose, le Grotte di Catullo ed il Castello. Prima però sono stati in classe con noi un’ora e insieme siamo poi andati in Comune a Desenzano, dove abbiamo incontrato il Sindaco.
La sera era il momento principale che condividevo con la mia corrispondente, con la quale potevo passare più tempo. Con lei mangiavamo, parlavamo, ascoltavamo musica. Era una buona compagnia.
Conclusa la settimana, è dovuta ripartire, ma poco dopo ci saremmo riviste.
Ecco infatti che pochi giorni dopo è toccato a noi raggiungerli. Dopo essere arrivati, si respirava già un’aria diversa solamente dopo aver appoggiato il primo piede fuori dal pullman, siamo stati accolti dalla famiglia che ci avrebbe ospitati. Era quindi il turno di Lea accompagnarmi a casa sua e presentarmi luoghi, famiglia e paese: Vallauris. La sera ho mangiato con sua madre, suo padre, i suoi nonni materni, sua sorella gemella ed un’altra ragazza italiana della mia scuola, corrispondente della sorella di Lea e dormito nella sua camera. Il giorno successivo, la tappa era Nizza. Bellissima città. Lì abbiamo avuto modo di visitare il Museo Massena, vedere il Castello e la città vecchia.
Il weekend lo abbiamo passato in famiglia. Noi personalmente, siamo andati a visitare la fabbrica di profumi Fragonard a Grasse. Posto interessate e parecchio… profumato! La sera noi ragazze ci siamo viste un film insieme sdraiate sul tappeto del pavimento in camera, con pizza e Coca Cola da brave italiane e mezze italiane (le sorelle hanno le nostre origini). La sera successiva invece, la famiglia ci ha gentilmente offerto una ricca e gustosa cena al ristorante ed un giro a Cannes, dove abbiamo visto tutta la preparazione per il famoso Festival.
Tornando al programma, la giornata successiva prevedeva la visita all’Isola di Santa Margherita (nella quale abbiamo fatto un’altra caccia al tesoro mista italo-francese, a squadre) e alla città di Cannes, altro posto molto bello. L’indomani siamo andati a scuola per un’ora e successivamente a Monaco e poi a Montecarlo, dove abbiamo camminato in salita e in discesa per ore, ma anche visitato il Museo Oceanografico di Montecarlo e visto l’allestimento per la Formula 1 e il Casinò. L’ultimo giorno invece, non ci siamo allontanati tanto, siamo infatti rimasti ad Antibes, la meta è stata il Fort Carré e il Museo di Picasso ed infine il ricevimento del Sindaco in Comune (dove ci hanno regalato una borraccia come souvenir!). Conclusa la prima esperienza, sono dovuta partire, un po’ a malincuore, con una baguette e dei prodotti tipici (tra cui saponette) presi il giorno prima, per la mia famiglia.
Anche quell’anno ho toccato le stesse città e ripercorso le stesse tappe, ma con persone ed in momenti diversi.
A Venezia ad esempio, il secondo anno non abbiamo visitato la Basilica né fatto la caccia al tesoro, né tantomeno l’abbiamo fatta sull’Île Sainte-Marguerite e a dir la verità mi è mancata, ma è stato bello comunque. Un’altra differenza è stata la sera, l’anno precedente io ed altre ragazze non facevamo in tempo a tornare dalla città in cui eravamo che le nostre corrispondenti erano pronte a portarci in giro, senza neanche passare per casa a sistemarci un po’ o a lasciare lo zaino e prendere una borsa più leggera. Ma non abbiamo mai detto di no nemmeno una volta, in fondo dovevamo fare la “loro vita” ed adattarci ed è quello che abbiamo fatto. Un elemento comune è stata la serata che abbiamo passato tutti insieme entrambe le volte, sia qui che in Francia ed anche il grande centro commerciale, il Polygon Riviera Shopping Centre a Cagnes sur Mer, dove mi hanno portata entrambi gli anni e dove mi è sempre piaciuto passare. Inoltre lì mi è capitato di vedere una specie di spettacolo costituito dai movimenti e dai colori di spruzzi d’acqua all’interno di una grande vasca, molto carino.
Prima di concludere vorrei aggiungere qualcosa sulla scuola francese e gli insegnanti, dolci e simpatici (almeno con noi!). La struttura è molto interessante. Ci sono anche dei campi da gioco esterni, dei giardini con panchine e soprattutto una mensa (che se non ricordo male è provvista anche di un distributore di disinfettante per pulirsi le mani in attesa di prendere il proprio vassoio). L’insegnamento è fatto con meno parole e più interazioni, ad esempio, per imparare le città italiane, l’insegnante ha diviso gli alunni in gruppi e ha consegnato ad ognuno di loro delle “figurine” e tramite esse, con un gioco, dovevano saltare fuori più nomi possibili di città di ogni regione. Certamente ha più probabilità di rimanere impresso così che studiato a memoria!
Ognuna di queste esperienze ha avuto la capacità di lasciarmi impressi sensazioni, persone e luoghi che non dimenticherò! È stato un viaggio davvero bello, ricco di posti visitati, ragazzi e adulti con cui condividere istanti, tra i quali alcuni anche abbastanza personali ed emozionanti. Ricorderò con piacere ogni momento trascorso sul territorio e tra la gente francese.
Consiglio a chiunque ne abbia la possibilità, indipendentemente dal carattere (io sono timida, eppure ci ho provato lo stesso e, per esempio, il solo fatto di dover parlare almeno un po’ in francese mi ha aiutata ad esprimermi più facilmente), di cogliere quest’occasione, almeno una volta. La Côte d’Azur vi aspetta!
Elisa Cascioni, 5E SIA