Giovedì 16 maggio, la classe 3L SSAS alle ore 7.50 si è recata alla stazione di Desenzano per prendere il treno diretto a Brescia ed accompagnare la compagna Kejsi Vata all’Auditorium San Barnaba, dove si è tenuta una conferenza per la consegna del libretto-premio con i lavori selezionati fra chi ha partecipato al 7° concorso “Monia Delpero” e degli attestati a lei e all’insegnante, oltre che della targa per l’Istituto partecipante.

Il concorso consisteva nello scrivere una poesia o una canzone e il tema proposto era “Generazioni interconnesse”, ma l’iniziativa era anche dedicata a mantenere vivo il ricordo di Monia, diciannovenne uccisa dal suo ex ragazzo nel 1989, sensibilizzando le giovani generazioni sul tema della violenza.

Elsa Kamberi,
Vanessa Kristensen,
Giulia Scarpari,
Kejsi Vata, 3L SSAS

Di seguito con piacere pubblichiamo la sua poesia.

Sospesa tra stelle. Il dolce ricordo di Monia

Tra i campi di Manerbio, Monia, memoria viva
dove l’amore diventò ferita, storia attiva.
A 19 anni cuore giovane sospeso,
nel filo sottile di un destino spezzato, acceso.
L’ex fidanzato, un’ombra nel passato,
ha dipinto di dolore il suo ritratto.

Tre giorni di silenzio, senza luce di notte,
Monia, nei pensieri profondi, scrive la sua luce.
Relazioni moderne, intrecci di connessioni,
Z e baby boomer in un mondo di illusioni.
Onde digitali, messaggi e pagine di richiesta.
La tecnologia è affascinante, ma la solitudine resta.

Nella storia dell’era digitale,
Monia, l’anima si vede tra le righe.
Il passato, un romanzo di segni infranti.
Ora, la poesia dei ricordi lontani.
La tecnologia è come la magia: ci avvicina,
ma a volte crea confusione tra speranze e sentimenti.

Kejsi Vata, 3L SSAS

Da lunedì 15 a venerdì 19 aprile, alcuni studenti del Bazoli-Polo, degli indirizzi Sistemi Informativi Aziendali e Amministrazione Finanza e Marketing, sono stati selezionati in base ai loro profitto nella materia di Economia aziendale, per partecipare a uno stage in Banca d’Italia nella sede di Brescia.

Lo stage consisteva nella creazione di una campagna divulgativa rivolta ai giovani per aumentare la conoscenza delle funzioni della Banca d’Italia e la loro consapevolezza nelle loro scelte economiche.

Lo stage si è svolto nell’orario curricolare, ad eccezione dell’ultimo giorno in cui i ragazzi sono stati impegnati nel pomeriggio per l’esposizione della loro campagna.

Aurora Dal Santo
e Marianna Tardanico, 4E SIA

Sabato 13 aprile, in auditorium si è svolta la conferenza sul tema “Rompere le barriere: conoscere l’identità migrante nella letteratura araba contemporanea”. La relatrice è stata la dott.ssa Sarah Maria Loiodice, invitata dalla prof.ssa Filali Maarouf e dal prof. Sitta.

Durante la conferenza sono stati trattati temi, quali l’immigrazione da parte dei Paesi arabi nel corso degli anni e di come questa esperienza abbia portato allo sviluppo di una nuova tipologia di letteratura, concentrata sull’esperienza vissuta da parte di migranti. In particolare è stato fatto un focus sull’Iraq e sull’autrice Inaam Kachachi, scrittrice di romanzi come “La nipote americana” e “Dispersi”. In entrambi i libri, attraverso i diversi personaggi, tratta delle varie esperienze legate all’immigrazione, come quelle di chi vive il trasferimento da un Paese all’altro in prima persona o chi lo vive perché figlio di immigrati.

Nada Kassame, 4F TUR

Ciao, prof. Paolo.
Vi salutiamo da Jangany. Spero che stiate tutti bene.

Essendo vicina la Pasqua, facciamo i più sentiti auguri a tutti voi del Bazoli-Polo: alla Preside, ai professori, agli alunni e a tutto il personale dell’Istituto. Jangany vi ricorda sempre e vi ringrazia della vostra amicizia.

Chiediamo per tutti voi la benedizione di Dio.

P. Fahamaro parla sempre della cordialità con cui l’avete accolto.

Vi ricordiamo con riconoscenza e vi salutiamo di cuore.

P. Tonino e tutta Jangany

Nel corso delle lezioni di Educazione Civica, la nostra classe 3L SSAS, con le professoresse Vergombello, Andreis e Tota, ha sviluppato un progetto in occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (S.E.R.R.), dal 18 al 26 novembre, iniziativa volta a promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione sulla sostenibilità e sulla corretta gestione dei rifiuti.

Abbiamo scelto di partecipare a questa iniziativa in quanto, nell’a.s. 2022-2023, abbiamo svolto un percorso di Educazione ambientale terminato con uno “swap” (scambio) di abiti usati e un “clean up”, ossia la raccolta e la differenziazione dei rifiuti a scuola, facendo anche una revisione accurata per tutto l’edificio. Questo ci ha portato a riflettere su noi stessi e sui nostri comportamenti sbagliati verso il nostro ambiente, capendo che a scuola sia  ragazzi che i professori non fanno molta attenzione alla raccolta differenziata, talvolta gettando rifiuti in giro così da lasciare un ambiente per niente gradevole. Pertanto, quest’anno abbiamo concluso tale attività mettendo in atto il “Peer to Peer” nelle classi prime, per sensibilizzare gli alunni su questi temi e sulle “3 R” (riuso/riduzione/riciclo), ma soprattutto per far loro capire veramente le condizioni gravi in cui il pianeta si trova, cercando di convincere il più possibile gli alunni, e non solo, a dare il meglio di loro per salvaguardare il pianeta (anche perché ne abbiamo solo ed unicamente uno!), compiendo dei piccoli gesti da inserire nella nostra quotidianità.

Ci siamo quindi divise in gruppi ed ognuna di noi ha presentato una parte del “Clean it Up” condiviso dalla nostra classe, stimolando anche gli alunni ad interagire con noi e a commentare l’attività esprimendo le proprie opinioni e considerazioni sulla sostenibilità dei rifiuti e dell’ambiente.

Questa iniziativa è servita anche per anticipare e preparare gli studenti alla nuova modalità di raccolta dei rifiuti nel nostro Istituto, in quanto ci siamo accorte che pochissimi ragazzi conoscevano “le isole ecologiche” a scuola e, grazie al nostro progetto, le hanno scoperte.

La classe 3L SSAS

Lunedì 11 dicembre alcune delle terze, quarte e quinte [quelle degli indirizzi AFM, SIA e TUR, ndr.] si sono incontrate in auditorium per una conferenza relativa all’IDA (Italian Diplomatic Academy).

È stato un incontro curioso e affascinante, anche se all’inizio non sembrava così.

La relatrice, dott.ssa Tania Albertini, ci ha spiegato che pazzesca esperienza potremmo fare se solo volessimo.

Dopo una breve introduzione su che cos’è l’IDA e come opera, ci ha spiegato che potremmo diventare una parte attiva delle decisioni dell’ONU!! E non scherzava con questa informazione.

Come sembrava surreale a noi, lo sarà anche per voi, ma lasciate che vi spieghi: un corso, 3 ore, un unico pomeriggio, per due mesi. Ci istruiranno sulla storia geopolitica mondiale, sulla storia dalla guerra fredda ai giorni d’oggi (per riuscire a comprendere meglio dove poi andremo ad operare) e aumenterà il livello di inglese.

Tutto per poi trascorrere una settimana circa in destinazioni importantissime politicamente, come New York, Dubai e Marrakech.

Francesca Fusi, 5R TUR

Martedì 28 novembre dalle ore 12.00 alle ore 13.00, le quinte degli indirizzi TUR e SSAS del nostro Istituto sono scese in auditorium per incontrare padre Fahamaro.

Ad accoglierci tutti è stato il prof. Milli con una nota toccante: gli ultimi ad avere incontrato padre Tonino eravamo proprio noi quinte, nel 2019, ben 5 anni prima! Quanti ricordi sono tornati alla mente nel vedere le nostro foto di quando eravamo in prima! Come è passato veloce il tempo! [le puoi vedere sul vecchio sito, cliccando qui, ndr].

Nel 2019, quando abbiamo partecipato a questo incontro, non mi era sembrata una cosa molto importante: un gemellaggio con una scuola che si trova nel sud del Madagascar, a Jangany, come poteva essere utile? Cosa interessava a noi? Non era un progetto che ci aveva preso in prima persona ma era stato avviato qualche anno prima dagli allora rappresentanti d’Istituto, che nemmeno abbiamo conosciuto! Quindi perché ci ha commosso tanto?

Occorre sapere prima la storia di padre Tonino: originario della Sardegna, per anni aveva coltivato il sogno di partire come missionario quando, giovane, i suoi Superiori lo avevano invece mandato nella periferia di Torino. Finalmente gli fu consentito di realizzare la sua aspirazione missionaria e, nel 1989, trovò in Jangany tanto lavoro da fare e, contribuendo all’istruzione dei bambini e dei ragazzi con la fondazione dell’École “Saint Marie”, cominciò a favorire il progresso in quella parte molto povera dell’altopiano a sud-est del Madagascar.

Francesca Fusi, 5R TUR