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USCITE, VIAGGI, SCAMBI
Commercio equo e solidale:
una mostra a Desenzano per conoscerlo
Commercio per un mondo di giustizia e solidarietà.
Pubblicato mercoledì 30 novembre 2022
Che cos’è?
È una forma di commercio alternativa a quella tradizionale che promuove giustizia sociale ed economica nei confronti dei piccoli produttori soprattutto del Sud del mondo, appartenenti a cooperative sostenute nella loro fondazione da organizzazioni del Nord. In questo modo i lavoratori non vengono sfruttati dalle grandi compagnie o multinazionali. Nel contempo il Commercio Equo e Solidale tutela l’ambiente e promuove collaborazione e solidarietà tra i popoli.
Da dove deriva?
Questo commercio nasce negli anni Sessanta da alcuni gruppi di persone che organizzavano in alcuni Paesi europei delle raccolte fondi a favore di alcune realtà del Terzo Mondo. Il commercio equo-solidale non si riduce però a forme di aiuto-elemosina, ma vuole dare strumenti per produrre quei beni che arrivano da noi nelle Botteghe del mondo. Il primo negozio globale nasce nei Paesi Bassi nel 1969 con lo scopo di portare il commercio equo e solidale nel settore della piccola distribuzione. Da qui in poi ne vennero aperti molti altri in vari Paesi: Belgio, Germania, Svizzera e Austria con diffusione anche nella grande distribuzione organizzata.
Anche in Italia si crearono le prime centrali d’importazione come Cooperazione Terzo Mondo e Roba dell’Altro Mondo. Successivamente nascono ancora altre centrali e le Botteghe iniziano a distribuire prodotti di cooperative sociali certificati biologicamente.
La mostra in piazza Malvezzi
In ottobre, nel centro di Desenzano, per qualche tempo è stata allestita una mostra per far conoscere il Commercio equo-solidale, attraverso l’associazione presente a Desenzano anche con un negozio: “Il Cerchio” che fa parte di una rete di Botteghe del Mondo. Ospitata nella Galleria Civica Bosio in piazza Malvezzi, la mostra occupava un posticino gradevole e colorato, allestito con creatività, dove la guida ci ha illustrato il senso della mostra. All’interno si notavano immediatamente molteplici fotografie che raccontavano la storia del Cerchio. Ricorreva infatti in quei giorni il venticinquesimo anniversario della sua fondazione. I vari manifesti alle pareti e le foto erano tenuti insieme da mollette e da fili colorati a rappresentare l’unione e l’interdipendenza tra Paesi molto lontani gli uni dagli altri.
Nella prima parte della visita ci è stata esposta una prima facciata del commercio equo e solidale indicandone gli scopi, mostrandone la diffusione su un planisfero, identificato come la carta di Peters (un cartografo che, come ci ha detto la guida, ha ridato al mondo le giuste proporzioni). Successivamente abbiamo potuto vedere dei filmati che documentavano la fabbricazione di diversi prodotti, in particolare la poo-poo-paper, una carta ottenuta grazie alla lavorazione delle feci degli elefanti, che è praticamente uguale a una normale carta. Un altro prodotto che abbiamo potuto vedere sono i gioielli ottenuti dalle mine anti-uomo, residui di guerra in Cambogia, grazie all’intraprendenza creativa di un orafo vicentino.
In via Crocifisso, poco distante dalla mostra abbiamo trovato poi la bottega del Cerchio e potuto vedere molti prodotti: diverse varietà di cioccolato (anche prodotto direttamente in Africa), caffè, tè, riso, oggetti di vario tipo: borse, agende, quaderni, saponi e detergenti.
Ciò che colpisce maggiormente dell’organizzazione di questo commercio è la gran quantità di persone che lavorano come volontari. Al giorno d’oggi è difficile far qualcosa se non c’è un guadagno.
Ciò dimostra invece l’importanza di crederci, se ciò permette di raggiungere concretamente risultati importanti per tutti.
Ed è bello vedere che a qualcuno importano queste cose, sennò tra non molti anni saremo finiti. Speriamo che sempre di più si rafforzino associazioni e forme produttive ecosostenibili.
TRADE, NOT AID!
A cura di
Andrea Monfardini
ed Elena Tomaselli, 3H GRAF