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USCITE, VIAGGI, SCAMBI
Visita alla mostra
“Lomasko,
ultima artista
sovietica”
Pubblicato domenica 5 marzo 2023
Il giorno 16 dicembre 2022 le classi 3I e 3H GRAF, accompagnate dai professori Galantino, Londero e Belgiovine, si sono trovate alla stazione ferroviaria di Desenzano da dove sono partite alle 8.00 per andare a Brescia, al museo di S.Giulia per visitare la mostra “The last soviet artist” dell’artista russa Victoria Lomasko, allestita in quei giorni in occasione del festival per la pace che si è tenuto a Brescia.
È stato un un vero piacere visitarla. Considerata dalla critica e dalla stampa anglosassone come la più importante artista sociale grafica russa, Lomasko è sostanzialmente ancora sconosciuta al pubblico italiano, anche se i suoi libri sono stati da tempo tradotti in inglese, tedesco, francese e spagnolo. Tra i suoi libri citiamo The other Russia che ha vinto il Pushkin House Book Prize nel 2018, anche se il libro non è mai stato pubblicato in Russia.
Su di lei è stato realizzato un documentario interessante, The Last Soviet Artist diretto dal musicista e compositore Geraint Rhys, che non abbiamo purtroppo potuto apprezzare pienamente per mancanza di tempo e a scuola per mancanza di sottotitoli in Italiano.
Le sue opere sono esposte in vari importanti Musei europei.
Le Parole di Victoria Lomasko
«Quando guardo le persone in Russia, me le immagino come erbacce che crescono a fatica tra le rovine dell’impero sovietico. Nessuno si occupa di loro, al contrario, spesso vengono strappate alla radice. Ma queste erbacce hanno una forza vitale selvatica. Quando guardo gli europei, mi sembrano dei fiori da esposizione, fatti crescere in condizioni artificiali, in una serra. Mi piacerebbe che fossimo tutti fiori esposti al sole, in un prato, dove ci fosse allo stesso tempo cura e libertà» (Victoria Lomasko – The Last Artist Soviet).
La ricerca artistica di Lomasko permette di ricostruire in modo minuzioso la storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi.
In seguito alla dichiarazione di guerra all’Ucraina da parte di Putin nel febbraio 2022, lei già considerata artista dissidente nei confronti della politica putiniana, scelse l’esilio.
Le sue opere
Una parete si trasforma in un enorme murales The changing of Seasons, realizzato a Bruxelles subito dopo il forzato esilio dell’artista a seguito dell’avvio della guerra. L’opera è una delle realizzazioni pittoriche più toccanti del percorso, dove viene messa in risalto la capacità dell’artista di creare mondi possibili. L’identità delle persone che popolano l’opera, ma anche della natura, assumono toni drammatici e disperati, mentre le voci di dissidenza creano ombre che li rendono deformi. L’unico atto permesso a chi ha il dovere di rappresentare quanto sta succedendo, è quello di posizionare il lenzuolo sul corpo delle vittime di Bucha.
Lungo le pareti di alcuni locali dove era stata allestita la mostra, vi erano i numerosi disegni in bianco e nero realizzati dall’artista secondo la tecnica della Graphic Novel e aventi per soggetto personaggi marginali della società russa, come prostitute e minori incarcerati. In altri apparivano rappresentate manifestazioni e proteste femministe.
I 5 passi di Lomasko
Abbiamo potuto vedere e apprezzare anche le opere dei cinque step.
1. Rappresenta l’isolamento… e l’oppressione data da un passato monumentale che nelle statue dei soldati sembra dominare anche il presente. E qui ritrae se stessa isolata, oppressa.
2. Il secondo passo è la fuga: in alto a destra delle mani aiutano una piccola figura ad alzarsi, mentre dalla parte opposta troviamo un angelo con piedi da diavolo che ricaccia quelle persone all’inferno.
3. Il terzo passo è l’esilio: sei lontana da casa e tutta la tua vita e rinchiusa in due valigie. In quest’opera sono presenti principalmente della neve, degli indumenti e il suo gatto. La neve, che è il suo ultimo ricordo prima di scappare, la riporta all’infanzia.
4. Il quarto passo è la vergogna: qui Lomasko ha disegnato una sua amica incinta con la quale è scappata da Mosca. Una situazione estrema, non solo perché in diversi momenti avrebbe potuto perdere il bambino, ma anche perché stavano approdando in un altro Paese, il Belgio, come profughe ma senza avere la dignità di profughe. In quel momento non capivano nemmeno quello che erano.
5. Il quinto passo è l’umanità: rappresenta l’amica con il figlio che è nato nonostante tutte le difficoltà e complicazioni: indica il trionfo della vita nonostante tutto.
I 5 passi sono nati quando Lomasko sentì il bisogno di creare nuove opere dopo The changing of seasons.
Quest’opera creata contro la guerra in Ucraina inizia un reportage fotografico che combina immagini e parole con l’estetica del background sotto forma di murales, una forma d’arte ribelle.
I suoi disegni ci hanno trasmesso ritmo e passione, facendoci sentire quasi come se fossimo lì mentre lei li dipingeva.
Nelle sue opere possiamo vedere molte volte raffigurate delle farfalle. La figura dell’artista è associata a creatrice di natura, verde, speranza… Ed è libera di volare come una farfalla e invita anche gli altri ad esserlo!
L’artista, attraverso le sue opere, ha dimostrato come l’arte sia stata, ed è ancora, un megafono di denuncia sociale e uno strumento per comprendere realtà complesse, semplificando con un linguaggio universale grandi temi come quello della diseguaglianza e dell’emarginazione.
Aurora Florio, Martina Ferrari
e Lorenzo Tonoli, 3I GRAF